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Borghi Fantasma del Friuli Venezia Giulia

  • Immagine del redattore: Rajan Trobec
    Rajan Trobec
  • 16 set 2021
  • Tempo di lettura: 0 min

Per chi non lo sapesse, anche in Friuli Venezia Giulia esistono paesi completamente disabitati da diversi anni ed accessibili solamente tramite sentieri ed antiche carrareccie.

Nella zona di Moggio Udinese (UD), sono esistenti ben 3 Borghi, tra i quali uno completamente disabitato dal 1976, ovvero da dopo il terremoto in Friuli. Sto parlando del Borgo di Moggessa di qua.

Per raggiungere questo luogo, bisogna affrontare salite e discese sul greto del torrente e di conseguenza l’avvicinamento non è propriamente una passeggiata.

Ma partiamo dell’avvicinamento che ho deciso di intraprendere: da Moggio Udinese ho imboccato la strada per Campiolo Alto ed ho proseguito quasi sino al termine della strada. Qui dopo aver parcheggiato, ho imboccato un sentiero che scende ripido sul greto del torrente Glagnò. Ho proseguito quindi sulla sponda sinistra orografica del torrente sino ad un ponte che attraversa il torrente.


Dopo l’attraversamento sono giunto ad un bivio: sulla sinistra parte un sentiero per Stavoli, mentre a destra la traccia prosegue sulla sponda del torrente. Proseguendo su quest’ultima, ben presto ho dovuto attraversare il corso d’acqua (passando nel torrente) per poter proseguire.



Da qui la traccia inizia ad inerpicarsi sulla sponda del torrente ed il percorso è in costante salita costeggiando costantemente il torrente Galgnò. Giunto in prossimità del Rio Moggessa la traccia piega verso destra e dopo poco si attraversa il Rio Moggessa notando i primi ruderi del Borgo Moggessa di Qua.

Il borgo è completamente deserto anche se alcune case sembrano essere recentemente ristrutturate.


Dei grossi sassi a forma di visi, disposti in più punti del borgo, attirano l’attenzione. Sono “i guardiani” del paese e una scritta ammonisce chiaramente di fare attenzione perché a loro non sfugge niente.



Raggiunte le ultime case ho intrapreso il sentiero CAI 418 in direzione del borgo di Moggessa di Là, iniziando a scendere attraversando un bosco sotto al quale scorre la forra del Riu Mulin. Dopo averlo attraversato su un ponticello, inizia l’ultima risalita che dopo breve porta a Moggessa di Là (quota 530m.).


Questo borgo è stato meno danneggiato dal terremoto rispetto all’altro e per questo conserva quasi intatta la struttura architettonica primitiva di borgata rurale di montagna. Vecchi cortili, fontanelle, ballatoi in legno e la pittoresca “casa degli archi” con i suoi archi a tutto sesto sono davvero caratteristici.



Mogessa di Là può essere anche raggiunta con le jeep dal paesino di Grauzaria. In questo borgo infatti sono presenti in pianta stabile alcuni abitanti ed è proprio su consiglio di questi ultimi che ho proseguito l’escursione verso Stavoli (invece di ritornare sul percorso che ho effettuato per arrivare). Scendendo verso il torrente Glagnò, ho dovuto riattraversare quest’ultimo in acqua.



Successivamente, dopo una lunga e costante risalita sono giunto al borgo ancora abitato di Stavoli.



Questo borgo è accessibile solamente attraverso alcuni sentieri e per l’approvvigionamento degli abitanti si utilizza ancora un montacarichi su teleferica proveniente dalla strada senza fondo di Campiolo Alto. Anche questo borgo è caratterizzato da strette viuzze tra vecchie case e merita di essere visitato. Un luogo fuori dal mondo ma non lontano da Moggio Udinese.

Per ritornare alla macchina da qui ho impiegato circa 1h, dopo aver ridisceso il pendio e riattraversato il torrente Glagnò.



Qui, dopo una tappa rinfrescante nel torrente ho affrontato l’ultima salita sul sentiero ben conservato (e in continua manutenzione) prima di giungere sulla strada asfaltata.

Tra una tappa e l’altra ho percorso 11.2km, superato un dislivello di 946m in un totale di 5h e 3min.


Se vuoi vedere i particolari della mia avventura, clicca sul link sotto e guarda il video:


Alla prossima avventura!

@rajanair23


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