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Ferrovia Militare Austro-Ungarica di Bristie (Comune di Sgonico - TS)

  • Immagine del redattore: Rajan Trobec
    Rajan Trobec
  • 30 mar 2021
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 22 feb 2022

30/03/2021 Per la saga: “lo sapevi che...”

In questi giorni di chiusura forzata causata dalla pandemia, ho cercato di pensare a qualche luogo misterioso del nostro Carso da far scoprire agli appassionati di questo territorio e perché no, anche agli abitanti del luogo.

Tra varie alternative che mi sono passate per la mente, mi sono ricordato della vecchia ferrovia militare Austroungarica di Bristie nel Comune di Sgonico (TS).

In proposito vi sono pochissime informazioni, e quelle reperite sono state trasmesse per la maggior parte attraverso racconti di persone del luogo.

Quello che tuttavia sicuramente avvale i vari racconti sono i resti della massicciata ancora ben visibili nella maggior parte del suo percorso. Inoltre spulciando sul web esiste uno studio dettagliato, condotto dal sig. Claudio Pristavec che ha egregiamente documentato e fotografato il percorso della linea ferroviaria in questione.


 

Scopriamo quindi qualche informazione tecnica del tracciato:

I resti della linea ferroviaria risalente all’epoca della 1 Guerra Mondiale risultano a scartamento ridotto. Ad oggi è rimasta visibile una massicciata, ovvero una struttura composta da brecciame selezionato all'uopo. Lo scopo della massicciata è quello di ripartire uniformemente i carichi di esercizio dovuti anche al passaggio del treno sulla fondazione stradale in maniera tale da evitare i cedimenti strutturali e di garantire una base non cedevole al binario, grazie alle brecce (a spigoli vivi), le quali, a differenza dei ciottoli, incastrandosi tra loro, si assestano in modo stabile. Il fatto che il brecciame non sia vincolato, ma solo appoggiato, garantisce anche il drenaggio dell'acqua piovana.



La massicciata, larga circa 2m, si estende per circa 3,5 km tra l’abitato di Bristie e la ex SP6 sino all’ex Osteria Grassia (Pr G’rsiji) a S/E del paese di Samatorza.


 

La finalità dell’installazione militare era lo spostamento di merci (presumibilmente militari) dalla linea ferroviaria principale (Opicina - Aurisina), nelle retrovie dell’esercito AU ubicate alle pendici e nella zona del Monte Ermada durante il primo conflitto mondiale. Il tratto si inerpica su un dislivello in salita di poco più di 50m. Il percorso non scorre rettilineo, dovendo raggirare alcune doline ed altri ostacoli dovuti alla morfologia del territorio, bensì risulta creato con numerose curve nel percorso, facendolo così allungare prima di giungere al “capolinea” a monte (ex osteria Grassia).

Da questo punto le merci ed i rifornimenti avrebbero proseguito il loro viaggio su strada normale sino alle pendici del monte Ermada. Infatti, la strada carrabile da qui in poi, all’epoca era in continua manutenzione da parte del personale austroungarico per garantire un comodo passaggio ai convogli militari in transito.


(percorso della massicciata ricostruito su mappa da Claudio Pristavec)

 

È doveroso altresì precisare che dal punto di partenza, situato a valle dell’abitato di Bristie, oltre a questo binario, ne sono stati segnalati altri due visibili per un breve tratto, solamente nella prima parte del percorso, che portavano presumibilmente nell’area a Sud dell’altopiano, verso Santa Croce e/o Aurisina.

Dai racconti popolari in merito all’argomento emerge anche un’altra notizia interessante, ovvero che la massicciata stessa sarebbe stata costruita impiegando prigionieri di guerra appartenenti all’esercito russo.

Purtroppo non esistono testimonianze fotografiche del periodo.

Dai racconti locali si narra che i mezzi utilizzati per trainare e spostare le merci sul binario erano normali macchine, adattate con ruote tranviarie.

Tra vari racconti in merito alla massicciata, qualcuno riferiva che quest’ultima non fu mai ultimata ed utilizzata poiché la guerra finì prima. Strano è altresì il fatto che i binari sono completamente spariti (saranno forse quelli che sostengono le scale nella grotta Gigante?). Inoltre, la zona circostante alla massicciata è priva di qualsiasi traccia riconducibile ad una installazione dei binari (oggetti di ferro o simili).

Ciò nonostante l’opera risulta ancora ben visibile nella maggior parte del suo percorso. Invito a visionare il breve video qui sotto per rendere l’idea.

L’area è visitabile, ma agli interessati consiglio di effettuare la visita durante i mesi invernali in quanto i resti sono maggiormente visibili (poiché non c’è vegetazione), ed eviterete eventuali incontri ravvicinati con qualche rettile (considerata la massiccia presenza di campi solcati e pietraie).

A questo punto non resta che augurarvi una buona gita!



@rajanair23



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