Rovine del vecchio casello ferroviario tra Gabrovizza e Bristie
- Rajan Trobec
- 6 mar 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Informazioni da inserire nella rubrica “Lo sapevi che...”
05/03/2021
Dal paese di Gabrovizza nel Comune di Sgonico (TS) in direzione Ovest si procede lungo una strada sterrata che conduce al vecchio cavalcavia abbandonato sulla E70/RA13. Giunti all’incrocio con il cavalcavia menzionato, si prosegue sulla strada di ghiaia che costeggia l’autostrada. Dopo qualche minuto si raggiunge un sottopasso dell’autostrada, dove la strada piega a sinistra. In questo punto, invece di intraprendere la discesa per il sottopasso, si entra in un terreno (ex pascolo) sulla destra. Proseguendo in linea retta, ben presto si raggiunge un restringimento provocato a sinistra dal RA13 ed a destra dalla linea ferroviaria (Opicina - Aurisina).
Nel punto dove la ferrovia e l’autostrada sono più vicine, oltre ad una fitta vegetazione, noteremo la presenza di cumuli di pietrame perfettamente squadrato. In corrispondenza dei cumuli è presente un muro in cemento a delimitazione del raccordo autostradale.
(WGS84 - LAT. 45.728185 LONG. 13.7146840)
Ispezionando il terreno, sarà facile notare che sotto il muro di cemento è ben visibile un semicerchio di pietre e mattoni riempito con materiale probabilmente derivato dalla costruzione dell’autostrada.
Trattasi di una antichissima cisterna per l’acqua dal diametro esterno di circa 3m. Il luogo in questione infatti era un antico casello ferroviario. Qui le vecchie locomotive a vapore che sopraggiungevano da Aurisina effettuavano delle soste per rifornirsi di carbone ed acqua, quest’ultima aspirata proprio dalla cisterna della quale stiamo ammirando i resti. Guardando nelle fessure sul terreno è possibile ancora ammirare la particolare tecnica di costruzione con mattoni di terracotta.
La cisterna risulta costruita in un punto rialzato rispetto alla ferrovia e il suo scopo e chiaro anche grazie ai resti del muretto di cinta esterno del casello, che si interrompe proprio corrispondenza della stessa per agevolare le operazioni di ricarica dell’acqua nelle locomotive.
Interessanti sono anche i vari resti di pietre che facevano parte del casello ferroviario. Qui sotto è fotografata una parte di uno stipite riconducibile ad una porta o una finestra.
Così, anche oggi abbiamo scoperto un posto nuovo ed interessante dal punto di vista storico. Il percorso per giungere alle rovine è relativamente breve in quanto raggiungibile dall’abitato di Gabrovizza in non più di 30’.
Buona gita!
@rajanair23
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